NUTRIGENOMICA ANCHE PER I NOSTRI CANI

Lo stile di vita attuale dei cani sta portando ad un aumento all’interno della loro popolazione di patologie croniche come obesità, dermatiti, artriti, cardiopatie,….. Queste malattie possono essere dovute all’attivazione, dovuta a fattori esterni come cibi, pesticidi o farmaci, di particolari geni all’interno delle cellule.
Il fatto che i cibi possano far insorgere una patologia significa che il tipo di alimentazione di un cane può fare la differenza fra avere un individuo sano e uno malato e che tramite l’alimentazione è possibile diminuire la probabilità che il nostro cane manifesti patologie croniche.

Come è possibile questo fenomeno?
Il cane eredita dai suoi genitori il proprio genoma, composto da circa 21.000 geni, che sono le “istruzioni” che permettono di “costruire” un organismo in tutta la sua interezza. Una caratteristica dei geni è che non sono tutti attivi nello stesso momento in tutte le cellule dell’organismo, bensì in ogni cellula ne sono attivi solo alcuni che determinano la sua identità, in questo modo si formano le cellule cardiache, quelle muscolari, quelle cerebrali, quelle epiteliali,…
Oltre a tracciare l’identità di una cellula, i geni ne stabiliscono anche quello che possimo chiamare il “destino”, cioè se essa sarà sana o malata: ad esempio particolari geni possono determinare se una cellula muscolare sarà esente da malattia o meno. L’attivazione di particolari geni è dovuta all’epigenoma che è a tutti gli effetti il loro interruttore, cioè gli accende (attiva) o gli spenge (disattiva) in risposta a stimoli ambientali interni o esterni.
Mentre il genoma, ereditato dai genitori, è unico per ogni individuo e non modificabile, l’epigenoma, provenente anch’esso dai genitori, è una struttura plastica, cioè che può essere modificata in base a fattori ambientali specifici.
Quindi segnali ambientali dannosi, come una dieta scorretta, l’esposizione ai pesticidi o l’uso di farmaci, posso attivare dei geni che potrebbero indurre una cellula sana a diventare malata.

 

Ad esempio, se uno o entrambi i genitori del nostro cane hanno seguito un’alimentazione non corretta hanno nel loro epigenoma le istruzioni per l’attivazione di geni dannosi; queste informazioni vengono trasmesse ai figli, che quindi sarebbero predisposti all’attivazione di geni pericolosi,che potrebbero aumentare per il nostro cane la probabilità di diventare obeso o cardiopatico. Allora, visto che l’epigenoma è una struttura modificabile, migliorando l’alimentazione del proprio cane si può cambiare la situazione ereditata, facendo sì che questi geni dannosi vengano disattivati.

Ricerche recenti hanno infatti dimostrato che particolari alimenti sono in grado di andare ad interagire con l’epigenoma, alterado l’espressione dei geni in modo da cercare di prevenire, gestire e persino intervenire su tutta una serie di malattie croniche.
Questi alimenti benefici prendono il nome di alimenti funzionali, essi sono principalmente amminoacidi, vitamine ed altre sostanze chimiche vegetali.

Quindi creando per il nostro cane una dieta basata sul maggior numero di alimenti funzionali ed eliminando o limitando tutti i cibi dannosi possiamo aiutarlo a vivere una vita lunga e con un minor rischio di sviluppare malattie croniche.